venerdì 17 febbraio 2017

Un biciclettaro sul Porzus

Diventano due le salite in questa settimana, ed entrambe di tutto rispetto visto che lo scorso anno erano persino inserite al Giro d'Italia.
L'ascesa odierna è stata al Porzus.
La giornata è grigia e l'aria frizzantina, mi aspettavo una mattinata migliore tanto che avevo chiesto un cambio ad un mio collega per poter uscire.
In testa avevo il girobike ed in particolare una nuova salita.
20 km di riscaldamento fino ad Attimis, imbocco la strada che porta su in montagna.
Dopo un paio di km devo scegliere, al bivio prendo per Subit o scelgo la più dura Porzus?

 Vada per il Porzus...sono in vena di farmi male.
Nella realtà questa è una salita che ho affrontato più volte, è dura ma costante fino al paesino (5 km) poi uno strappo fortissimo ed ancora un paio di km di ascesa costante ma non proibitiva.
 Lungo la salita sono ancora evidenti i segni del passaggio del Giro dello scorso anno. Le scritte per terra ma anche alcuni murales molto belli.
Mentre in pianura il cielo era grigio e fumoso, appena in quota il sole faceva capolino. Purtroppo dal "belvedere" la pianura era mascherata da una cappa di nebbia.


Transito dal cartello PORZUS senza fermarmi, svolta a destra, poi a sinistra e si affronta la erta impennata. Per la prima volta abbasso il rapporto e mi porto sul penultimo, tutto il resto della salita l'ho affrontata con il terzultimo.
Questo è un dettaglio che mi dà fiducia...con un po' di allenamento e tanta pratica quest'anno forse potrò lanciare la sfida al KAISER (lo Zoncolan per chi non lo avesse capito). Per adesso è solo una idea ma il verme ha cominciato a lavorare.
 Arrivo al culmine della salita dopo 7,26 km in 41' 32'' a 10,5 km/h di media.
I ciclisti sorrideranno ma non importa, io sono un biciclettaro e mi va benissimo.
Breve pausa per la foro di rito e si affronta il tratto di discesa leggera che porta a Bocchetta Sant'Antonio. Al quadrivio, svolta a destra e mi lancio nella discesa (è un eufemismo visto che viaggio con i freni tirati) che passando per Canebola mi porterà fino a Faedis.


Mancano gli ultimi 15 km e il "caso bastardo" vuole che oggi il vento soffi anche in faccia, di solito non succede mai in questo tratto.
Rientro con 55 km a 24,2 di media che con 850 m di dislivello mi soddisfa decisamente.

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